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Ep. 5 - Ottimizziamo la value chain di Finanzami

Ep. 5 - Ottimizziamo la value chain di Finanzami

Ciao a tutti ragazzi, bentornati in un altro episodio di Finanzami. Io sono Davide e oggi andremo a vedere insieme come abbiamo deciso di strutturare la nostra value chain per apportare miglioramenti al podcast e semplificarci la vita durante la produzione. Partiamo dal concetto di base di cosa sia questa value chain e di come si componga. Allora, la catena del valore è tendenzialmente un insieme di attività volte a portare valore, nel nostro caso creare una puntata del podcast, creare un post sul blog e far sì che le persone abbiano materiale da fruire. Vediamo ora come è strutturata la nostra value chain e quali attività la compongono.

Partiamo dal principio, ovvero cosa facciamo prima di creare un episodio: effettuare delle ricerche. Ci informiamo su siti di news specifici e verifichiamo cosa sia successo sui mercati e se ci sia stata qualche notizia rilevante. Ad esempio, quando prepariamo episodi di Tech News sintetizziamo queste notizie per poterle riportare con un maggior livello di dettaglio. In poche parole, raccogliamo informazioni per inserirle nei nostri contenuti. Queste informazioni, ovviamente, sono contestuali, quindi ogni volta che creiamo un podcast abbiamo un intervallo di tempo durante il quale queste notizie hanno un senso. Se le notizie sono attuali, dobbiamo riportarle nel momento in cui sono valide. Riportare una notizia che è successa tre mesi fa non avrebbe senso, quindi abbiamo ottimizzato il nostro processo di produzione di Tech News cercando di fare ricerca e registrazione in modo tempestivo. Tuttavia, a volte non riusciamo a registrare un podcast quando dovremmo, quindi abbiamo introdotto una serie di nuovi format per coprire la nostra pubblicazione ed evitare irregolarità.

Passiamo ora alla seconda attività della nostra value chain, la registrazione. Per registrare i nostri podcast utilizziamo un microfono collegato al telefono o al computer e uno strumento fornito da Spotify chiamato Anchor. Il problema principale che abbiamo incontrato durante la registrazione dei podcast è stato quello di dover ripetere concetti a causa di errori o di mancanza di chiarezza nella nostra esposizione. Ciò comporta un aumento del tempo e dello sforzo necessari per realizzare una registrazione. Per risolvere questo problema, abbiamo iniziato a scrivere un piccolo copione come guida per il nostro discorso. Si tratta di un elenco di punti che ci aiuta a seguire una linea logica e a evitare di dover ripetere o tagliare parti del registrato. In questo modo, siamo in grado di massimizzare la nostra produzione. Abbiamo introdotto un’altra piccola strategia per ottimizzare il nostro processo: invece di registrare un episodio alla volta, ci stiamo concentrando sulla registrazione di più episodi in una sola seduta. Ciò ci permette di essere più efficienti e di non dover ripetere il processo di configurazione del microfono ogni volta. In futuro, quindi, cercheremo di registrare uno o due episodi nello stesso momento, in modo da avere una pipeline di registrazioni programmate per il futuro e risolvere i problemi di pianificazione e programmazione che ci hanno impedito di seguire una frequenza regolare di pubblicazione. Abbiamo anche modificato la nostra programmazione, passando da un episodio a settimana a uno ogni due settimane per avere più tempo per pianificare le nostre registrazioni.

Parliamo ora della fase di editing, ovvero del montaggio audio. In passato, esaminavamo ogni secondo del nostro audio alla ricerca di errori, parti mancanti o sezioni da rimuovere. Tuttavia, questo processo richiedeva molto tempo e sforzo. Per risolvere questo problema, abbiamo iniziato a seguire un copione come guida durante la registrazione, il che ci ha permesso di ridurre il tempo trascorso in fase di editing. Per risolvere i nostri problemi di produzione, abbiamo deciso di creare dei podcast “uncut”, ovvero che non vengono modificati se non per eliminare gli errori più grossolani o per aggiustare l’inizio e la fine. L’idea ci è venuta guardando i video “uncut” di Andrea Galeazzi, un youtuber di tecnologia che pubblica video non editati per mostrare gli unboxing. Abbiamo deciso di seguire questa strategia per concentrarci sulla buona esecuzione del discorso e sulla conversazione invece che sull’editing. I risultati sono stati sorprendenti: siamo riusciti a ridurre il tempo di editing da 40-50 minuti a solo 15-20 minuti, il che ci ha permesso di creare podcast 2-3-4 volte più velocemente di prima.

Prima della fase di editing, abbiamo una piccola fase che chiamiamo “miglioramento dell’audio”. Abbiamo sviluppato uno strumento personale, un’applicazione cloud che ci permette di migliorare l’audio sotto diversi aspetti, come l’equalizzazione, il bilanciamento del volume e la rimozione dei rumori. Utilizziamo questo strumento per avere una produzione di qualità superiore rispetto alla semplice registrazione con un microfono. Non abbiamo dovuto fare molto altro che creare e ottimizzare questo strumento, che al momento ci consente di caricare i nostri audio sulla nostra applicazione cloud personalizzata che gira su Microsoft Azure. Dopo aver caricato l’audio sulla nostra applicazione cloud, l’audio viene migliorato in termini di qualità e quindi scaricato nuovamente per essere pubblicato su Anchor. Questo processo è veloce, dura circa un minuto, e ci permette di essere molto efficienti nella fase di editing e miglioramento, che ora includiamo in un’unica value activity. Inoltre, questo processo ci consente di avere una maggiore quantità di podcast, che possiamo pianificare con più anticipo. Per quanto riguarda la pianificazione, abbiamo deciso di spostare il giorno di pubblicazione dal lunedì al mercoledì per avere più tempo durante la settimana per creare nuovi episodi (lunedì e martedì). Siccome poi ci trovavamo con poco contenuto in pipeline, abbiamo deciso di estendere il nostro ciclo di pubblicazione da settimanale a bisettimanale, pubblicando quindi due episodi al mese invece di quattro. Questo ci ha permesso di essere più flessibili e di gestire meglio il nostro contenuto.

Chiudiamo infine con la parte relativa al nostro blog. Per migliorare la riproduzione dei contenuti podcast sul blog (in cui postiamo contenuti dedicati oltre alle trascrizioni utilizziamo un tool per convertire l’audio dei nostri episodi in testo, che poi modifichiamo per correggere gli errori di trascrizione. Infine, pubblichiamo il testo ottenuto come articolo. Ci avvaliamo di un tool chiamato Hugo per gestire il sito web statico ospitato su Microsoft Azure. Nonostante le modifiche a buona parte della value chain, in questo caso il processo di pubblicazione è rimasto pressoché invariato. Noi creiamo un nuovo articolo, incolliamo il testo e configuriamo i vari dettagli della pagina del blog. Una volta effettuata la sottomissione dell’articolo, in base alla data di pubblicazione il testo apparirà o meno sul nostro blog.

Quindi, facendo un attimo di recap di quello che abbiamo appena detto, dividendo le fasi in due, ovvero podcast e blog: abbiamo avuto modo di gestire meglio la fase di registrazione, abbiamo avuto modo di ottimizzare la fase di editing grazie al metodo dei podcast uncut e, tramite l’automazione, abbiamo gestito l’innalzamento della qualità dell’audio e lo speech to text in modo che anche il blog possa essere alimentato in modo quasi automatico dal nostro contenuto.

Bene, è stata lunga ma questo è tutto! Se l’argomento ti interessa, non smettere di seguirci, pubblicheremo sicuramente altre informazioni sui tool che creiamo o usiamo. E che dire, ci sentiamo tra un paio di settimane. Per il resto, grazie a tutti e arrivederci alla prossima!

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