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Ep. 3 - Ho investito 1100€ l’ultimo dell’anno

Ep. 3 - Ho investito 1100€ l’ultimo dell’anno

Ciao a tutti ragazzi, benvenuti in questo nuovo episodio di Finanzami e soprattutto buon anno! Oggi partiremo con un piccolo aggiornamento su ciò che è successo nel mese di dicembre ma probabilmente avrete notato che con i podcast ci siamo presi un attimo di pausa per riorganizzare e riflettere sui contenuti, sulla programmazione e su ciò che verrà. In un prossimo episodio scopriremo insieme cosa abbiamo deciso di fare e soprattutto perché. Come dicevo, partiamo con qualche piccolo aggiornamento, soprattutto riguardante ciò che è successo nel mese di dicembre, visto che non abbiamo avuto modo di sentirci prima. Sono usciti i dati sull’economia americana che sembra essere andata addirittura meglio del previsto. Da un lato potrebbe essere vista come una buona notizia, ma in realtà i mercati hanno reagito piuttosto negativamente e infatti c’è stato un calo durante tutto il mese di dicembre del circa 5% sullo Standard & Poor’s 500. Questo è dovuto al fatto che un’economia troppo performante o meglio, più performante del previsto, viene vista in maniera negativa perché comporterà uno o molto probabilmente due ulteriori incrementi dei tassi di interesse, che, ricordiamo, sono i tassi che le banche applicano agli scambi interbancari. Quindi, se una banca A deve prestare denaro a una banca B, B applicherà il tasso di interesse base, tasso di interesse che si rifletterà poi anche sui consumatori, ovviamente maggiorato, quando andranno a richiedere un mutuo o un prestito, sui quali ovviamente la banca dovrà lucrare, applicando uno spread e quindi incrementando questo tasso verso il consumatore. Questo tasso aumenta perché Jerome Powell, presidente della FED, vuole che il denaro smetta di circolare come ha fatto durante la fase pandemica, senza controllo e con conseguente inflazione. Cerca di porre un freno alle spese delle persone, perché se prendere denaro o contrarre debiti diventa più costoso, poiché il tasso di interesse da pagare è più elevato, molte meno persone saranno inclini a richiedere questi prestiti, frenando così il denaro circolante e di conseguenza l’inflazione. Proprio per questo motivo, quindi, ci sono due possibili ulteriori incrementi dei tassi di interesse all’orizzonte. A febbraio dovrebbe essere annunciato il prossimo e nel caso, il successivo sarà programmato tre mesi dopo. Il mercato ha quindi scontato questa aspettativa di incremento ed è pertanto calato.

Mettiamo ora da parte l’aspetto delle notizie e veniamo invece a quello che è l’argomento centrale di questa puntata, ossia un piccolo aggiornamento su cosa ho fatto io durante il mese di dicembre, soprattutto l’ultimo dell’anno. In realtà, non proprio l’ultimo dell’anno, il 30 dicembre, il penultimo dell’anno ma l’ultimo giorno di apertura delle borse. Come ho scritto nel titolo, sono andato ad investire 1.100 €, che credo sia l’investimento più corposo che io abbia mai fatto fino ad ora, ma voglio spiegarvi il perché. Di solito, utilizzo l’ultimo dell’anno, o meglio l’ultima settimana dell’anno, per ribilanciare un po' il mio portafoglio. Di norma, vendo le posizioni in attivo o in cui non credo più, o anche quelle in cui sono leggermente in negativo ma che mi servono per fare il cosiddetto tax harvesting, ovvero compensare le plusvalenze con qualche minusvalenza. Quest’anno, invece, non ho venduto nulla a differenza dell’anno scorso. Mi sono concentrato sull’acquisto di alcune opportunità di cui vi parlerò a breve. Innanzitutto, sono andato ad investire sul mio indice classico, MSCI World, un indice globale che copre i 23 paesi più industrializzati al mondo. E come al solito, ho effettuato il mio PAC mensile che acquisto all’ultimo del mese ogni mese e che ha una prospettiva di lunga, se non lunghissima durata. Ogni mese accumulo qualche quota di questo indice.

La performance che ho visto in passato era di circa il 10% all’anno, ma mi aspetto che, comunque razionalizzata sul lungo periodo, arrivi al classico 7-8% dello S&P 500, che costituisce circa il 60% dell’indice MSCI World. Poi, cosa ho fatto? Ho rafforzato la mia posizione sullo S&P 500, quindi sto iniziando a diversificare un po' anche sull’economia americana, che prima coprivo solo in parte con l’indice precedente, mentre adesso vado a coprirla interamente con un paio di nuove posizioni. Fatemi sapere se siete interessati, magari farò poi una puntata dedicata a quali sono le posizioni che ho in portafoglio, così da darvi anche qualche informazione in più. Ovviamente, ci tengo sempre a indicare che quello che dico è solo a scopo di intrattenimento. Non prendete nulla di ciò che dico come un consiglio finanziario. Assolutamente no. Riporto solo la mia esperienza. Si chiama finanza personale perché è personale. Ciò che va bene per me non è detto che vada bene per altre persone. Inoltre, ho continuato a effettuare anche il mio piano di accumulo su Intel, una società nella quale credo con un orizzonte di 2-3 anni, soprattutto perché hanno tecnologie interessanti. Hanno appena iniziato a vendere schede grafiche, hanno aperto le loro fonderie anche a terze parti, tanto che Qualcomm e MediaTek saranno tra i loro clienti a partire dal 2024. Al prezzo attuale, la reputo abbastanza scontata. Il motivo per cui ho incrementato la mia posizione è che veniva venduta a 26$ e quindi ho colto l’occasione per incrementare la mia posizione. Nel momento in cui sto registrando questo podcast, il 7 gennaio, l’ultimo acquisto è sopra di 25€. C’è stato un balzo abbastanza fortunato del 10%.

Allo stesso modo, ho rafforzato la mia posizione in Salesforce, forse un’altra società nella quale credo molto e che secondo me rappresenta un po' la Microsoft dei CRM. È una società molto solida, con un bel prodotto, che continua a rubare quote di mercato a SAP, che è lo storico player in ambito CRM, ovvero strumenti utilizzati dalle aziende per fare seguito con il cliente o per strutturare e gestire i processi aziendali. Anche qui, il prezzo era sceso abbastanza attorno ai 130$ e ne ho approfittato per comprare un’ulteriore quota.

Poi ho comprato anche NIO, in questo caso ho comprato soltanto 100€ per mediare un po' il prezzo di acquisto che avevo e che era un po' troppo elevato per me. Adesso l’ho abbassato a circa 30$ per azione, ma ne ho approfittato perché, valutando il grafico di NIO, si trovava a ridosso di un supporto. Questa è piuttosto una scommessa. NIO è un produttore di auto elettriche cinese che sta facendo largo, diciamo, adesso anche in Europa, soprattutto in Germania e Norvegia e ho visto su LinkedIn che cercavano posizioni anche per l’Italia, quindi penso stiano pianificando di arrivare anche da noi. La strategia? Non lo so, mi sembra buona ma la valuto sempre come una scommessa, vediamo che cosa ci riserva il futuro. Per adesso, l’ho acquistata soltanto se si trova attorno ai 9$ per azione, perché a quel prezzo, essendo un supporto (spero non vada al di sotto).

Infine, due piccole perle che mi hanno fatto aprire una nuova posizione sono Amazon e Disney, rispettivamente entrambe prezzate attorno agli 80$ e qualcosa per azione nel momento in cui ho acquistato ed entrambe più o meno a cavallo di un supporto. Amazon è molto interessante per il lungo periodo. Se il prezzo si manterrà al di sotto dei 100$ per azione inizierò un piano di accumulo. Farò lo stesso con Disney, che mi sta dando molte soddisfazioni: il profitto è quasi del 10% in praticamente una settimana e il titolo si è rivelato veramente una buona azione da avere in portafoglio. L’azienda è solida, Disney Plus sta andando alla grande e ci sono aumenti di prezzo in vista per il futuro, quindi probabilmente le entrate dell’azienda ne risentiranno in positivo. Amazon, d’altronde, è un colosso che ha iniziato una strategia di monetizzazione verso i suoi servizi. Ad esempio, Amazon Music e Amazon Prime contengono molti più contenuti a pagamento e spingono verso l’upgrade (al piano Premium per Amazon Musicm, al costo di un’altra decina di euro al mese). In un’ottica futura, vedo Amazon ben posizionata e penso che stia cercando di raccogliere profitto dal mercato. Ho visto che investiranno 60 miliardi nella piattaforma cloud AWS nel 2023. Piattaforma che nonostante la crisi cresce del 20-30% annuo.

Questo era un po' un recap di quello che ho fatto alla fine dell’anno. Fatemi sapere se volete avere altre informazioni o se avete qualche commento da condividere. Ci sentiamo alla prossima e vi auguro ancora un buon anno. Ciao a tutti.

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