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Ep. 24 - Diversificare un portafoglio di ETF conviene davvero?

Ep. 24 - Diversificare un portafoglio di ETF conviene davvero?

Ciao a tutti e bentornati sul blog di Finanzami. Oggi, approfondiremo un argomento molto interessante e che riguarda tutti noi: la diversificazione. Ci concentreremo principalmente sui guadagni relativi ai tre principali indici globali: l’indice sui mercati emergenti, l’S&P 500 americano e lo Stoxx 600, che copre le 600 principali aziende europee. L’idea per questo post è nata qualche tempo fa, quando guardavo un video di un famoso finanziere, Mister Rip. In un suo format chiamato “I soldi degli altri”, ha ospitato un uomo di nome Paolo Coletti, che ho scoperto essere un professore molto interessato alla diversificazione del portafoglio.

La diversificazione del portafoglio, o l’arte di distribuire gli investimenti tra varie industry o nazioni per ridurre i rischi, è una pratica comune tra gli investitori. Paolo Coletti, ad esempio, è un acceso sostenitore di questa strategia. Ma permettetemi di riflettere ad alta voce: fino a che punto la diversificazione è utile? Per valutare l’efficacia della diversificazione, ho deciso di analizzare i tre principali indici globali. Iniziamo con l’S&P 500, l’indice che copre le 500 aziende principali negli Stati Uniti. È una vera e propria potenza, una macchina che non si ferma mai. Lo Stoxx 600, d’altra parte, copre le 600 principali aziende europee, con una dominanza di aziende del settore energetico e bancario.

Infine, l’indice sui mercati emergenti copre principalmente Cina, Brasile, Sudafrica e altre nazioni emergenti e include molte startup. Da una semplice osservazione delle performance di questi tre indici negli ultimi 135 anni, è facile vedere che l’S&P 500 è generalmente superiore agli altri due, in particolare per quanto riguarda i rendimenti annuali. Questo indice ha registrato i rendimenti più alti nel lungo periodo, mentre lo Stoxx 600 ha mostrato molti riscontri inferiori. Ancora peggio è il mercato emergente, che mostra i rendimenti più bassi.

Aggiungere la strategia di diversificazione della selezione specifica delle nazioni non sembra aggiungere molto valore. L’idea di aggiungere vari indici da Africa, Sud America, India e altri paesi in crescita sembra più rischiosa e meno efficace rispetto agli indici globali già ben bilanciati come il MSCI World. Concludendo, posso dire che, sebbene la diversificazione sembri una scelta favorevole sulla carta, nella pratica potrebbe non portare i risultati auspicati. Ciò non toglie che ognuno dovrebbe fare la propria valutazione in base alle proprie necessità e capacità di gestire i rischi. Diversificare potrebbe essere un buon consiglio, ma solo se vi si adatta perfettamente.

Se ti interessa ascoltare la versione integrale del contenuto, puoi raggiungerla al link sottostante del podcast. Questo articolo é stato parzialmente scritto dall’IA 😎.

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